Alta Via delle Grazie
Arte & Cultura
Art and Culture
TAPPA 7 : LIZZOLA-ARDESIO
Lago Spigorel
Il lago Spigorel, conosciuto anche come lago di Vigna Vaga, si trova in val Sedornia, in territorio amministrativo di Valbondione
Posto a 1751 metri sotto le pendici del monte Barbarossa questo piccolo specchio d’acqua è di origine naturale e soffre delle condizione climatiche che caratterizzano la zona. A seconda della stagione il piccolo lago può ridursi fino quasi a scomparire, tornando poi a crescere in caso di piogge abbondanti
Il lago, di origine glaciale, ha una superficie di circa 2.800 metri quadrati e si adagia in una piccola conca naturale posta tra i monti Barbarossa e Vigna Vaga. In esso confluiscono le acque provenienti dallo scioglimento delle nevi e dalle frequenti precipitazioni.
È raggiungibile sia da Tezzi Alti, frazione di Gandellino, che da Boario, frazione di Gromo, percorrendo il sentiero dell'Alto Serio che unisce le due località. Una volta giunti in val Sedornia, laterale della val Seriana, si prende la traccia contrassegnata con il segnavia del CAI numero 309.
Val Sedornia
splendido luogo naturalistico ricco d’acqua, tra malghe e pinete
La Val Sedornia è un importantissimo polmone di ossigeno con un’imponente pineta di abeti secolari
Questa piccola valle è conosciuta da millenni ed è accessibile sia dagli Spiazzi di Gromo che da Gandellino. La via più breve parte proprio da quest’ultimo, dalla frazione Tezzi Alti, mediante una strada che sale ripida lungo dei muri a secco vecchi di quasi duecento anni. Il nome deriva da Val Saturnia e il luogo è uno dei nove SIC (Sito di Importanza Comunitaria) situati fra le nostre montagne. Già in questo tratto, costeggiato da abeti, faggi e betulle, è possibile intravedere daini e caprioli, scoiattoli e marmotte. I cercatori di funghi troveranno pane per i loro denti. Il sentiero prosegue nel bosco, completamente incontaminato, tra mirtilli e lamponi, fino ad un'ampia radura, conosciuta come “Spiaz de la Martisöla”. Ad attenderci troviamo un tappeto d’erba e un piccolo tavolo con panche, nel cui centro è situato un grande masso solitario coperto in parte dal muschio, dalla vegetazione e, soprattutto, dalla storia. Che in questo luogo diventa leggenda.
Il Masso dei Druidi. Per alcuni è un rebus irrisolto. Per altri un luogo pagano, ricco di misteri, storie e leggende. Forse pietra sacrificale, forse luogo di culto a dei lontani venerati prima della nascita di Cristo. In ogni caso si respira un’aria magica. Enzo Valenti, da sempre giornalista appassionato della storia della nostre montagne, scriveva: «Questo non è un semplice pezzo di roccia rotolato verso valle. Questo è un masso-altare. Era un luogo sacro degli antichi sacerdoti, i druidi dei Celti. Forse un luogo di sacrifici. Secondo gli studi che sono stati fatti qui e in altre zone delle Alpi e Prealpi si ritiene che il masso altare sia stato utilizzato per riti sacri fra il terzo e il primo millennio prima di Cristo. In realtà la sacralità di questo luogo non riguarda soltanto la preistoria. Il nome "Sedornia" è una trasformazione del nome romano "Saturnia", quindi ancora un elemento religioso, il dio Saturno, dio della natura, della potenza e abbondanza. E ancora nel XVII secolo, non lontano dal masso altare, accanto a una sorgente, è stata eretta una cappella in onore di San Carlo Borromeo. Del resto, che questo sia un luogo particolare, un luogo solenne, lo si avverte semplicemente camminando lungo il sentiero. Se si osserva bene il masso altare, si nota che su un lato è stata ritagliata una piccola serie di gradini che conduce alla sommità»